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Complessità, esperti scientifici e valutazione del rischio nelle società democratiche

Economia Circolare e Industria 4.0

8 Febbraio 2021
15:00 | 17:00 

Sarà possibile seguire gli incontri in diretta streaming sul canale Youtube o dalla
pagina Facebook della Associazione Nuova Civiltà delle Macchine.

4° Ciclo di incontri “Sviluppo Sostenibile. Verso l’Economia Circolare”

Presentazione ai docenti e agli studenti delle scuole secondarie forlivesi del volume che contiene saggi di 10 studiosi che hanno partecipato al seminario annuale promosso dalla Associazione Nuova Civiltà delle Macchine in memoria di Francesco Barone e che si è tenuto a Forlì l’11-12 ottobre 2019.

Materiali

Locandina Ciclo di incontri dal titolo: “Sviluppo Sostenibile - Verso l’Economia Circolare”

Locandina 1° incontro

Gli incontri, della durata massima di 2 ore, sono rivolti in primo luogo agli insegnanti delle scuole secondarie superiori e saranno accessibili anche per gli studenti e per tutti i cittadini.
Ogni incontro sarà video-registrato e i materiali utilizzati dai relatori saranno resi disponibili per poter essere riutilizzati.
Ciclo di incontri valido come corso di formazione per docenti.
E’ necessario registrasi sulla piattaforma S.O.F.I.A.
I docenti che si registreranno riceveranno una email con il link per potersi connettere attraverso piattaforma zoom.
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Per informazioni: info@nuovaciviltadellemacchine.it oppure telefonare al: 3356372677

Registrazione video

Presentazione del volume: “ESPERTI SCIENTIFICI E COMPLESSITA’”.

La presentazione vedrà coinvolti 3 relatori del seminario:

  • Pierluigi Barrotta – Università di Pisa
  • Roberto Gronda – Università di Pisa
  • Gustavo Cevolani – Scuola IMT Alti Studi Lucca

Del libro cartaceo verrà fatto dono di 10 copie ad ogni scuola secondaria forlivese.
A coloro che ne faranno richiesta sarà recapitato in omaggio il libro cartaceo fino ad esaurimento scorte. Il libro, edito da Pisa University Press, è acquistabile anche on line ed è stato pubblicato anche come e-book: è accessibile in modalità open access e scaricabile gratuitamente.

Nota introduttiva al seminario del 11-12 ottobre 2019

Il campo di riflessione oggetto del seminario non può prescindere dall’affrontare il tema, assolutamente basilare, della complessità e della prevedibilità dei sistemi complessi, ben sapendo che esso può avere declinazioni diverse a seconda dei diversi ambiti e discipline e tenendo presente le diverse peculiarità delle scienze fisiche e di quelle sociali.
Stiamo, faticosamente, acquisendo la consapevolezza che l’evoluzione dei sistemi (fisici, biologici, sociali, economici) avviene come frutto di complesse interazioni non lineari tra molteplici fattori interdipendenti.
Sappiamo anche che queste interazioni possono generare scenari alternativi e condurre a “punti di svolta”, ovvero situazioni non prevedibili alla luce di ciò che le precede e che influenzano causalmente in modo profondo e decisivo il corso degli eventi successivi.
Sarebbe tuttavia un errore pensare che l’impossibilità di predire con certezza gli stadi futuri dei sistemi complessi renda superflui gli esperti e tutti coloro che si specializzano in un determinato settore, acquisiscono informazioni particolari e fanno esperienze specifiche. Gli esperti hanno un ruolo importante in ogni ambito e continuiamo ad aver bisogno del loro parere. Abbiamo bisogno delle loro competenze specifiche: dobbiamo poter utilizzare con fiducia le loro valutazioni senza dover mettere in discussione ogni volta se si abbia o no bisogno del loro parere. Il che non vuol dire, ovviamente, che tutti gli esperti pensino allo stesso modo e concordino tra loro su tutto. Ma questa pluralità di punti di vista pone dei problemi estremamente rilevanti per le nostre società democratiche: ad esempio, come può essere improntato il confronto tra opinioni diverse senza rischiare di degenerare in quel che oggi vengono chiamate “fake news”? Il tema ha a che fare con quello della libertà di parola e del come rendere sopportabile questo confine.
La competenza degli esperti ci serve per comprendere i diversi aspetti della variegata realtà e per prendere delle decisioni per agire. Forse, l’aspetto decisivo è cosa chiediamo agli esperti e, in questo senso, è importante aver ben chiaro il senso del limite nella conoscenza che essi possono portare. Da un lato, come cittadini dobbiamo essere consapevoli che, nell’analisi della realtà, la conoscenza acquisisce sempre più connotati probabilistici e che le nostre interpretazioni sono sempre una idealizzazione o astrazione dalla realtà e, per questa ragione, sempre parziali e superabili. Dall’altro, è opportuno che gli esperti riconoscano e ammettano che, in certi particolari ambiti, quando sono chiamati a supporto delle decisioni da prendere, i loro pareri possono avere una qualche parzialità. Lasciare sempre uno spazio per il dubbio è un antidoto per non farsi intrappolare dal senso comune e mantenere curiosità e apertura per le possibili innovazioni. Inoltre, sarebbe utile per tutti coltivare la virtù dell’umiltà, riconoscendo i propri limiti e imparando a dire “non so” quando si è tirati oltre il campo delle specifiche esperienze.
Per ogni valutazione si dovrebbe pertanto sempre tener presente che la realtà non procede in modo così deterministico come siamo stati abituati normalmente a pensare. Avere una cultura del rischio diventa quindi importante, anche se nel caso di sistemi influenzati da numerosi fattori è quasi impossibile essere consapevoli del peso specifico di ogni singola variabile.
E nell’ambito delle decisioni che riguardano la comunità diventa infine essenziale comprendere l’importanza del ruolo delle strutture e dei meccanismi di decisione, controllo e allocazione delle responsabilità. In alcuni casi gli esperti diventano anche decisori: in tal caso è necessario che venga consentito loro di svolgere quel ruolo con autonomia, assumendosi però al contempo la responsabilità delle conseguenze. In altri casi agli esperti spetta il compito di fornire informazioni e proposte e toccherà al processo decisionale democratico vagliare e scegliere, tenendo presente che la sostenibilità sociale e ambientale dovrebbe rappresentare il criterio ultimo in base al quale valutare la capacità della società di assorbire il cambiamento.

In collaborazione con:

 

Con il sostegno di:

 

Materiali

 

Roberto Gronda - Università di Pisa

Complessità, esperti e valutazione del rischio nelle società democratiche

Gustavo Cevolani - Scuola IMT Alti Studi Lucca

Decisioni, democrazia e giudizio esperto

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