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2° incontro – Come ridurre e gestire al meglio i rifiuti. Il Life Cycle Assessment-LCA

Economia Circolare e Industria 4.0
Lunedì | 12 novembre 2018
15:00 | 18:30
 

2° Ciclo di incontri “Verso l’economia circolare”

La sfida dell’Economia Circolare comporta un grande impegno per riesaminare come si progettano i prodotti e i servizi al fine di ridurre, a monte, l’entità dei rifiuti prodotti (prima dell’attivazione della raccolta differenziata). Questo significa ripensare la progettazione guardando all’intero ciclo di vita, come si produce, si distribuisce, si consuma e si raccolgono i rifiuti per poi attivare il riciclo e rigenerare materia prima seconda. Cosa sta accadendo nelle aziende?

Relatori:

  • Camilla Facheris – ricercatrice allo IEFE – Università Bocconi

Interverranno rappresentanti delle aziende: Dorelan, Formula Servizi, Olitalia

Obbiettivi dell’incontro:

  • Presentazione dei concetti del Life Cycle Assessment
  • Testimonianze di alcune aziende del territorio che stanno applicando questi concetti

Gli incontri sono rivolti in primo luogo alle scuole secondarie (insegnanti e studenti) ma sono anche aperte alla partecipazione di aziende e cittadini.

Aula magna Liceo Scientifico Fulcieri Forlì

Locandina

Gli incontri fanno parte del programma del Festival della Cultura Tecnica 2018 e sono rivolti, in particolare, a studenti e a docenti della scuola secondaria di secondo grado..
La tematica è coerente con le priorità del Piano Nazionale di formazione docenti 2016_19.
Sarà rilasciato attestato di partecipazione.
Per informazioni: info@nuovaciviltadellemacchine.it oppure telefonare al: 3356372677

Nota di presentazione del ciclo di iniziative: “Verso L’economia Circolare.”

Richiamo di un elemento di attualità.

Dal 4 luglio 2018 è entrata in vigore la nuova direttiva europea sull’Economia Circolare. Aveva avuto il via libera dal Consiglio UE lo scorso 22 maggio, dopo che il Parlamento europeo aveva approvato (il 18 aprile 2018, dopo oltre 28 mesi di lavoro), un testo denominato “pacchetto economia circolare” che va a modificare le 4 direttive pre-esistenti. Tra i nuovi obiettivi, è previsto il riciclaggio (NB non la quota di differenziata) entro il 2025 per almeno il 55% dei rifiuti urbani (60% entro il 2030 e 65% entro il 2035), mentre si frena lo smaltimento in discarica (fino a un massimo del 10% entro il 2035). I rifiuti tessili e i rifiuti pericolosi delle famiglie dovranno essere raccolti separatamente dal 2025, mentre dal 2024 i rifiuti biodegradabili dovranno essere raccolti separatamente o riciclati a casa attraverso il compostaggio.

 Il quadro sarebbe in realtà molto più ampio. Il pacchetto è focalizzato sui rifiuti solidi urbani (nel 2015 in Italia la produzione di rifiuti urbani è stata di 29,5 milioni di tonnellate). Ma non va dimenticata la ben più ampia produzione di rifiuti speciali (nel 2015 in Italia la produzione di rifiuti speciali si è attestata a 132,4 milioni di tonnellate). Nella narrazione corrente non è particolarmente evidenziato che i rifiuti solidi urbani sono circa il 20% dei rifiuti che complessivamente vengono prodotti nel nostro paese.

Da dove derivano questi rifiuti speciali? Se la prima voce è quella del settore “costruzioni e demolizioni” col 41,1% di tutti i rifiuti speciali, segue a ruota il comparto “attività di trattamento rifiuti e di risanamento” che con il 27,1% del totale ammonta a oltre 35,8 milioni di tonnellate: sono i rifiuti dell’economia circolare di cui bisogna tener conto.

In collaborazione con:

 

Con il patrocinio di:

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